venerdì 13 marzo 2015

Handmade a basso impatto economico

Tra un adempimento di cancelleria più celere del previsto, un salto al supermercato alla ricerca di ispirazione per il pranzo ed una sbirciatina en passant alle vetrine dei miei negozi preferiti, mi rimane, talvolta, una mezz’ora abbondante prima che la belva esca dalla gabbia ….ops….prima che mio figlio esca da scuola (non me ne vogliano gli animalisti per l’uso della similitudine)! Di sicuro, non sarebbe per me conveniente tornare a casa e, subito dopo aver soddisfatto un timido (per nulla impellente) bisogno fisiologico, rimettermi in auto in direzione della scuola!Ed allora come impiegare questa abbondante mezz’ora? Provo a riformulare la domanda contestualizzandola il più possibile: cosa potrebbe fare durante questo lasso temporale una donna (dove “donna” sta per “sottoscritta”) affetta dalla sindrome dello shopping d’antiquariato (o semplicemente dell’usato) con attacchi di handmade a basso impatto economico se non una veloce capatina presso il mercatino dell’usato più vicino alla scuola?

Ebbene, durante una di queste polverose incursioni, mi è capitato di imbattermi in una grande tavola imbandita con manufatti in terracotta grezza di varie forme e dimensioni. Vi confesso che la scena ha subito catturato la mia attenzione: mi sono immediatamente interrogata sulla provenienza di quegli oggetti e sul motivo per il quale essi fossero finiti in un mercatino dell’usato. Su alcuni di essi ho anche notato degli scarabocchi scritti a matita dove sono riuscita a decifrare unicamente la parola “Caltagirone”. E mentre ipotizzavo che potesse trattarsi di opere provenienti dalla bottega di un artigiano calatino morto prima di ultimarle, mi accorgevo che stava per suonare la campanella. Non potevo, però, andarmene a mani vuote! E così ho comprato due piccole coppe in terracotta grezza senza base quadrata, senza manici e senza decori in rilievo, due semplicissime coppe che forse nessuno avrebbe mai degnato di uno sguardo…peraltro, le uniche due coppe in quel marasma di piatti, tondi e quadri, di vasi, panciuti e oblunghi, di piastrelle, di trinacrie, di agrumi et similiaLe ho pagate a soli 2 euro cadauna e, mentre la commessa distrattamente le imbustava, io già mi prefiguravo il loro imminente restyling.




Prima di mostrarvi il modo in cui ho deciso di rivisitare le anonime coppe in terracotta grezza acquistate al mercatino dell’usato, mi sembra doveroso precisare che la sottoscritta non ha compiuto studi artistici, che non è una decoratrice né tanto meno un’artigiana ceramista; pertanto, nel pieno rispetto delle competenze degli “addetti ai lavori”, ho il piacere di presentarvi le mie coppe con patina invecchiante



Per realizzare questo particolare effetto vissuto, ho eseguito un lento e minuzioso lavoro di sovrapposizione di colori acrilici (in questo caso, ho usato il tortora, l'avorio ed il terra d'ombra), intervallati da cera neutra e cera noce scuro; ho steso i vari strati di colore impiegando tecniche diverse: ora con il pennello piatto, ora picchiettando con pennello tondo ed ora servendomi di una comune spugnetta da cucina. Ho, invece, ritenuto superflua la stesura (in fase preliminare) di un primer atteso che la terracotta grezza è una superficie particolarmente porosa che assicura, di per sè, l'aggrappamento del colore.
  
Volendo schematizzare, ecco a voi le fasi del procedimento di patinatura:
  • ho pulito la superficie da trattare con un panno umido ed atteso la completa asciugatura;
  • ho steso, in maniera uniforme, una prima mano di colore acrilico, nella tonalità tortora, impiegando un pennello piatto;
  • attesa la completa asciugatura, ho steso, in maniera uniforme, una seconda mano di colore acrilico, nella tonalità tortora, impiegando un pennello piatto;
  • attesa la completa asciugatura, ho steso sulla superficie la cera neutra o incolore servendomi di un panno di cotone;
  • dopo un paio d’ore, ho picchiettato sulla superficie, in maniera non uniforme, con la punta di un pennello tondo leggermente intinto nel colore acrilico avorio;
  • attesa la completa asciugatura, ho steso la cera noce scuro tamponando, in maniera non uniforme, sulla superficie con una spugnetta da cucina creando, qua e là, dei giochi chiaroscurali;
  • dopo un paio d’ore, ho diluito con acqua una minuscola quantità di colore acrilico, nella tonalità terra d’ombra, vi ho intinto leggermente un piccolo pennello a punta tonda ed eseguito degli schizzi sulla superficie (eliminando con un tovagliolo di carta gli schizzi troppo grandi e/o di forma irregolare) in modo da conferire alla coppa un aspetto volutamente macchiato dal tempo e dall’usura;
  • attesa la completa asciugatura, ho steso sulla superficie la cera neutra o incolore servendomi di un panno di cotone al fine di impermeabilizzare la patina.
E voilà! Da coppe in terracotta grezza prive di personalità a coppe dall’affascinante effetto invecchiato!





 Adesso tocca a voi!

3 commenti:

  1. Ottima trasformazione, sembra incredibile che solo con un poco di colore si possa avere un risultato simile, certo che bisogna avere anche gusto e manualità cose che a te certo non mancano!

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Grazie Rosalba!Ti assicuro che chiunque, con un pò di pratica, potrebbe riuscirci!

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