martedì 26 maggio 2015

C'era una volta

"C'era una volta, in quel di Livorno, una dolce fanciulla dalle mani fatate..."
Accoglienza a tinte fiabesche per l'ospite di questo post: Ilaria di "Once Upon a Time Creations", giovane ceramista (e non solo!) giunta sulla Terra dal lontano pianeta "Favolandia"!


Già il nome della sua splendida pagina (l'espressione inglese "Once Upon a Time" significa, per l'appunto, "C'era una volta") richiama quello che è l'incipit tipico di ogni favola che si rispetti; e, in effetti, la creatività di Ilaria è rappresentata da un mondo incantato fatto di piccole e grandi casette bianche dai tetti spioventi, popolato da orsi, conigli ed elefanti dalle buffe fattezze, gnomi dispettosi che sbucano da minuscole finestre, pesci che vivono al di fuori dell'acqua, corone di ogni foggia e dimensione lasciate qua e là da qualche illustre personaggio.




mercoledì 20 maggio 2015

L'ennesimo trasloco

L'ennesimo trasloco della mia vita si è appena concluso!

Qualcosa mi dice che alla lettura di queste dieci - apparentemente innocue - parole, parenti, amici e conoscenti cadranno di colpo dalla sedia esclamando in tono indignatamente sorpreso: "Di nuovoooooooo?!?".
Beh...pensandoci bene, non è poi così azzardato ipotizzare che una tipa come me, che conta all'attivo ben sette traslochi (tre di casa e quattro di ufficio) nell'arco temporale di soli sei anni, possa decidere, ancora una volta, di levare le tende e piantarle altrove...anche se queste tende sono valse un mutuo ventennale di nobile importo!

giovedì 7 maggio 2015

Torta ai sette vasetti...riveduta e corretta

Quando non ero ancora moglie e mamma, ma soltanto figlia
quando non avevo camicie da stirare e pannolini da cambiare (coi pannolini ho smesso, con le camicie mi sto ingegnando!), ma soltanto manuali di diritto da studiare
quando non avevo ancora contratto il virus della stanchezza fisica, ma l’unica forma di stanchezza che pativo era quella mentale
ebbene, a quel tempo, l’attività culinaria aveva per me una forte attrattiva e mi dilettavo ad esercitarla con la formula delle due “p” – pazienza  e passione
Ma, adesso, tutto è inesorabilmente cambiato!
Adesso che preparo il soffritto con la cipolla già sbucciata, tritata, inscatolata e surgelata
adesso che tento (senza, tuttavia, riuscirci!) di spacciare le innovative “patatine fritte da forno” per autentiche patatine fritte
adesso che le pagine del mio ricettario si sono irrimediabilmente ingiallite a forza di non essere più consultate
beh…adesso devo confessare che le mie abilità culinarie hanno perso il loro smalto e la mia cucina appare sempre più improntata al principio della “maggiore sbrigatività col minor dispendio di tempo, energie e pentolame da lavare”!
In questo contesto si inserisce, per l’appunto, la mia torta ai sette vasetti in versione riveduta e corretta.

domenica 26 aprile 2015

A lezione di shabby chic

Lo shopping nella sua modalità tradizionale è ormai una pratica umana in via di estinzione!

Ricordo che la sera precedente un acquisto (o un mero tentativo di acquisto!) era mia consuetudine consultare le pagine gialle (in forma rigorosamente cartacea) della mia città e redigere l’elenco dei possibili negozi da visitare corredato da relativo indirizzo, recapito telefonico e percorso stradale.
Il mattino seguente, dopo la mitica tortina “Tomarchio” (che i miei compaesani ben conoscono!) trasudante nutella da tutti i pori, si partiva a bordo di un’automobile fresca di carburante, con un’abbondante dose di entusiasmo e l’amara consapevolezza (quella di mia madre, mia accompagnatrice prediletta!) che sarei tornata a casa a mani vuote con una percentuale di probabilità non inferiore al 80%. Ma a prescindere dal raggiungimento o meno del risultato, trovavo (e trovo ancora, in verità!) davvero divertente quelle adrenaliniche escursioni di shopping vecchio stile!

Oggi, invece, bastano un indice mediamente esperto ed un cellulare di ultima generazione per fare acquisti. E persino una quarantenne come me, nata e cresciuta sotto il vigore dello shopping tradizionale, si è dovuta piegare, in qualche occasione, al fascino dello shopping on line.
E così, poche settimane or sono, dalla vetrina virtuale di Subito.it è approdata sul mio “tavolo operatorio” questa lugubre e malconcia angoliera acquistata per poche decine di euro per essere collocata in una stanza da bagno…previa massiccia cura a base di olio di gomito e shabby chic!


lunedì 13 aprile 2015

Alla scoperta dello shabby chic

La prima volta che ho osato pronunciare la parola “shabby chic” al cospetto di amici e parenti, le reazioni sono state le più disparate: qualcuno mi ha lanciato uno sguardo a metà tra il curioso ed il diffidente, qualcun altro si è diplomaticamente defilato cambiando argomento e, soprattutto, interlocutore … e c’è stato, persino, qualcuno che non ha esitato ad apostrofarmi esclamando in tono saccente: “Ma quale shabby chic?Si dice Sharm el Sheik!”. Ma il più esilarante dei riscontri è giunto proprio dal mio ometto riccioluto che, dall’alto dei suoi tre anni, mi ha chiesto con un’ingenuità disarmante: “Mamma, shabby chic è un amico di Spiderman?”.
Ebbene, checchè ne dicano amici, parenti e minori con la fissa dei supereroi, posso dirvi con fiera certezza che shabby chic è una particolare tecnica decorativa che si attua su vecchi mobili in legno (si tratta, generalmente, di pezzi di scarso valore commerciale “parcheggiati” in cantina da anni o acquistati per poche decine di euro in un mercatino dell’usato) cui si vuol restituire nuova vita attraverso un restyling dall’aspetto volutamente usurato, sbiadito, imperfetto.

sabato 4 aprile 2015

Gessettimania - parte seconda

Si dice che ogni promessa sia debito. Ed io che, modestia a parte, di debiti me ne intendo (avendone di ogni importo e tipologia), non potevo non uniformarmi a questa regola di condotta onorando la promessa fatta nel post pubblicato la scorsa settimana: eccovi, pertanto, la seconda parte di “Gessettimania” a cura di Irene de “Il carretto dei desideri”.

sabato 28 marzo 2015

Gessettimania - parte prima

La mia testolina è in continuo movimento. Se il mio corpo si muovesse quanto la mia testa, in men che non si dica avrei perso tutti i chili messi su con la gravidanza e mi sarei risparmiata l’atroce dolore di disfarmi del mio guardaroba taglia 40 “super wow” a beneficio di qualche magra di mia conoscenza (e qui avrei incollato volentieri una di quelle faccine “facebookiane” che raffigurano lo stato d’animo del momento….una faccina rossa d’invidia avrebbe calzato a pennello)!

Durante uno di questi movimenti di “capa” (per dirla alla napoletana!), si è materializzata l’idea che mi accingo a presentarvi: “l’ospitata”, che nel gergo radio-televisivo sta ad indicare l’atto o l’azione dell’ospitare un personaggio più o meno noto all’interno di un programma radiofonico o televisivo (oh no…comincio a parlare come un dizionario!). Ebbene, ho pensato che sarebbe stato altamente stimolante per me e piacevolmente istruttivo per voi (e viceversa) accogliere, di tanto in tanto, nel salottino virtuale del mio blog qualche creativa/o che ci raccontasse (ma, soprattutto, ci illustrasse) delle sue “creature handmade”

Protagonista dell’odierna “ospitata” è Irene, donna coraggio candidata alla santificazione per aver sposato quel “terminator di cervelli” (formula usata in funzione sinonimica di altra più comune e certamente meno elegante!) che è mio fratello! Irene studia medicina e chirurgia…quando non è costretta a giocare con la maialina più famosa del piccolo schermo (su via…non potete non conoscere Peppa Pig!) per allietare i pomeriggi della sua esigente bambina! E mentre attende di operare su atri e ventricoli, Irene impiega le sue abilità manuali nella realizzazione di gessetti usati generalmente come profumatori,  come segnaposto per matrimoni o altre ricorrenze, come ricordini per gli invitati ad una festa di compleanno, per la creazione di magneti… e chi più ne ha più ne metta!